1 – prima cosa fondamentale è che, uagliù, dovete parlare potabile. I termini complicati non li vogliamo, siamo gente umile, ma onesta. Amma capè, se no che capimme?
2 – il punto è: ce li volete dare i vostri dati?
Si o No.
Domanda chiara, risposta chiara.
Ma non come fanno le femmine che dicono no ma volevano dire sì e dicono sì ma volevano dire no. Per questo poi bisogna registrare e tenere da parte i consensi, non sia mai che una di queste psicopatiche dice che non ha dato il consenso tu lo prendi e glie lo sbatti in faccia.
Un po’ come quando eravate piccoli e volevate la fidanzatina. Comunicazione chiara, due quadrati con due selezioni, ti vuoi mettere con me? SI o NO. Olloc.
3 – ora, mettiamo che io accetti e mettiamo che domani mi sveglio con i poli invertiti, quelli che i terrapiattisti non possono avere perché per loro è tutto piatto, ecco. Mettiamo che me scet stort e non te li voglio più dare i miei dati, ho cambiato idea. Che c’è, non posso?
L’azienda deve dire: “ninnè ma qual è o problema? Ma chi te sap? Clicca ccá ncopp e leva il consenso, nun te la tirare che cca’ a gente meglio e te manco l’abbiamo profilata! Io ti piazzo il pulsante fisso di ‘impostazione dati’, tu ogni volta che vuoi vai llá e puoi accettare, modificare, togliere tutto. Tiè, miettete a pazziá, sbarea!”.
4 – vi ricordate il tacito consenso? Se continui a navigare accetti il consenso e voi cliccate “ho capito”. Beh, da attenti studi scientifici dell’Università Auanasgenz è emerso che vuie anche quando dite “ho capito” in realtà nun avite capite manc o cazz. Quindi via il tacito consenso. V’avita pigliá a responsabilità.
5 – io te li do i miei dati, ok, ma aggia sapè tu che ne farai. Non è che mi scrivi in riferimento all’articolo (numero a cazzo) della legge e bla Bla Bla e io poi mel’avessa andare a leggere. Io leggere? Che qua ce sfasteriamme pure di leggere le etichette al supermercato delle offerte. Me lo dovete scrivere voi chiaro cosa ne farete.
Li utilizzerete per le newsletter? Ah, no ‘newsletter’ nun se po’ utilizzá, troppo complicato. Insomma mi dovete dire se li usate per mandarmi le email per le pubblicità, se li vendete a terze parti o se ve li tenete per voi e ve facete e cazzi vostri, che non fa mai male.
6 – ora mi dovete mettere pure la scadenza, come per la maionese. Per quanto tempo utilizzate i miei dati? Tenendo sempre fermo che se io non mi sveglio storta me li vengo a togliere personalmente.
7 – ah e poi c’è la paginetta ePrivacy che quella ve la deve scrivere un avvocato, un legale ca’ se piglia a responsabilità e così state sicuri che stronzate nun ne scrive.
Tanto alla fine nessuno se ne fott e tutti accettano perché fino a ieri c’amm vendute pure e creature da dentro le culle mo ce ne futtessemo dei dati personali.
Iamm bell ia.